Pannenkoeken bakken!

Eh sì, è passato un altro bel po’ di tempo dall’ultimo post, pubblicato in treno di ritorno alla terra dei tulipani, dopo un po’ di vacanza nel bel paese. Poi, che dire, tra moltissimo lavoro all’università e il trasloco in casa nuova, tempo di scrivere proprio non ce n’è stato. Perchè, sì, finalmente mi sono trasferita nella mia nuova e, spero, definitiva casetta! Un bel posticino, son sincera, con una delle migliori viste sulla città, se posso vantarmene.

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Quindi, ora che ho salutato  la scatola di fiammiferi o “prigione”, come qualcuno ha precedentemente definito, finalmente posso dire di vivere in un posto come si deve, con una cucina che si possa chiamare tale. Il forno ancora non c’è, ma posso sopravvivere ancora un po’. E’ comunque nella top list delle cose che mi comprerò a breve.
Tuttavia spazio e possibilità di pasticciare ce ne sono: mi son dilettata principalmente con dolci freddi (sì lo so, ancora): soprattutto tiramisù e un dolce al cioccolato e banane che presto posterò, ma oggi non è il momento. Per celebrare il trasloco nella mia casetta, infatti, voglio fare un omaggio al mio nuovo paesello di residenza con una ricetta tutta olandese: i pannenkoeken, ossia i pancakes.

Ora, mi vorrete concedere due parole sull’argomento.
M., il mio supervisor (olandese), mi aveva gentilmente donato qualche tempo fa la farina apposita per fare i pancakes. Poi con il trasloco e tutto, non ho mai avuto tempo di provare. Così la settimana scorsa, in una serata in cui non sapevo cosa fare (sono ancora senza wifi in casa, quindi fondamentalmente mi butto sul divano e leggo, sforzandomi di stare sveglia fino alle dieci per non sentirmi una vecchietta – ma almeno ho riscoperto il piacere della lettura) mi son detta: okay, facciamo i pancakes. Bella lì. Pensavo fosse facile. Un DISASTRO.
Avevo condiviso la cosa con un collega, Niels (olandese – e sì, ho messo il nome come quella volta con Dorus, perchè tanto – se andate avanti con la lettura – ve lo sentirete dire dal diretto interessato), a cui avevo chiesto qualche dritta, dato che, come spesso suole definirsi, è il king delle krokets (verrà prima o poi un post anche su questo) e dei pancakes. Ma, evidentemente non è servito a nulla dato che ho cannato in pieno.
Così il giorno dopo, disperata per il terribile flop, son passata dal suo ufficio per comunicare l’epic fail e, probabilmente per pietà, Niels ha proposto l’idea di insegnarmi. L’altra sera ho dunque avuto la mia prima lezione di cucina tipica dutch con tanto di maestro, che si è pure offerto volontario ad apparire in un mini video tutorial, altra piccola novità per Aroma di Cannella.

Questa è la storia e i pannenkoeken la ricetta che vi lascio oggi. Alla scorpacciata è seguito anche un dessert tipico olandese, che consiste in mele cotte con cannella (adoro! <3) e zucchero, e il tipico Vla alla vaniglia, una specie di budino/yogurt cremoso che va servito freddo sopra le mele calde.

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Pannenkoeken (pancakes olandesi)

Ingredienti per 10/12 pancakes

400 gr di farina (qui vendono le farine ad hoc per pancakes, noi abbiamo preso quella “6-granen”, ossia una farina di cereali misti)
900 ml di latte
2 uova
50/60 gr di burro per la cottura

Per il ripieno/condimento (questa è una versione vegetariana per colpa della sottoscritta, ma a detta del king il re dei pannenkoeken è quello formaggio e bacon)

formaggio (noi abbiamo usato il tipico Gouda 45+ olandese, ossia un formaggio piuttosto stagionato)
1 porro
champignons
schenkstroop (sciroppo tipico olandese per pancakes)

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Niels si è offerto di posare con gli ingredienti. Da sx: la farina per pancakes, il latte “halfvolle” che sarebbe il nostro “parzialmente scremato”, l’olio di semi, che non c’entra nulla, porro, funghi, il gouda e le uova.

Procedimento

In una terrina ponete la farina e aggiungete il latte un po’ alla volta, mescolando con una frusta. Unite poi le uova, sbattendo bene. Il composto deve essere liquido e senza grumi.

Ora viene la parte importante: la cottura, che ho capito essere l’aspetto principale per la buona riuscita dei pannenkoken.
Il primo pancake, come mi spiegava Niels, non si conta, nel senso che viene fatto “di prova” per testare la padella e la temperatura, quindi solitamente viene fatto al naturale.
Cominciate dunque con un bel po’ di burro (per le dosi fate riferimento alle figure): scioglietelo nella padella ad una temperatura piuttosto alta (fate conto che noi abbiamo impostato la temperatura a 7 sul mio fornello elettrico, dove il massimo è 9) e badate bene che non si bruci.

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Dopodichè versate un cucchiaio da zuppa d’impasto e cospargete bene sulla padella. Dopo pochissimo, il pancake comincerà a cucinarsi e automaticamente si staccherà. Per facilitare il procedimento ed evitare di bruciare tutto, muovete la padella di tanto in tanto. Abbassate poi la temperatura fino alla fine della cottura (noi abbiamo a messo a 5).

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Quando la parte sotto del pancake si imbrunisce (portate pazienza se il primo pancake verrà piuttosto scuro, come dicevo è banco di prova, vi rifarete con gli altri), è il momento di rigiralo. Ciak del King.

Ultimate la cottura sull’altro lato.

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E il primo è andato.

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Successivamente, procedete con i pancake che richiedono il condimento (o continuate al naturale, se preferite).
Come mi spiegava Niels, è fondamentale l’ordine degli ingredienti.

Pancake al formaggio: sciogliete il burro (questa volta ce ne vuole meno perchè la padella è gia calda e ci sarà il formaggio), poi versate l’impasto e aggiungete a pioggia il gouda – o quello che avete – sminuzzato (come potete vedere nella foto). Procedete poi con la cottura da entrambi i lati, come spiegato sopra.

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E due.

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Pancake ai porri e funghi: prima il burro come sempre, poi cuocete gli ingredienti per qualche minuto, aggiungete quindi l’impasto, il formaggio e cuocete da entrambi i lati.

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E tre.

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Ora, il tocco tipico olandese è di condire i pancakes con lo schenkstroop. Che dire, è tutta un’esperienza: unire questo sciroppo dolciastro a un suo che, ma devo abituarmici.

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Gustatevi quindi i pancakes con una buona birra fresca. Noi dutch Grolsch e la Leffe belga.

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