Ieri sera ho assistito per la prima volta ad una partita live di hockey su ghiaccio. Qui in Svezia si tratta di uno sport molto diffuso, come il calcio in Italia per intendersi. A dire il vero, brucia ancora un po’ nell’animo degli svedesi la recente sconfitta contro il Canada alla finale delle Olimpiadi, che ha portato i giallo azzurri alla medaglia d’argento. Ma, come si suol dire, ormai se la sono messa via.
E’ stato carino fare qualcosa di diverso dal solito, immergersi per una sera in un po’ di pura cultura svedese. Nonostante i miei due amici siano stati espulsi per essere stati leggermente esuberanti all’inizio del secondo periodo, seguire l’hockey non è affatto male, soprattutto con le spiegazioni e i commenti in diretta della mia coinquilina canadese (quella del latte al cioccolato), anche lei giocatrice.
Probabilmente qualcuno si sarà già chiesto cosa voglia dire il titolo dell’articolo: ebbene sì, si tratta di svedese.
Per la precisione è il nome del tipico hockey game food, lo spuntino da fare con gli amici guardando una partita alla tv, oppure subito dopo aver giocato un match. O ancora, è usatissimo come snack post club e/o sbronza, un rapido aiuto per smaltire l’alcol in eccesso. El panin onto, per usare un’espressione tipica della mia zona.
Varmkorv med räksallad significa infatti “hotdog con insalata di gamberetti”. Che più di un insalata è una salsa, ma l’attribuzione è la stessa dell’italiana insalata russa.
E che dire, ora si apre un argomento piuttosto ampio: nella cucina svedese abbondano le salse.
Dopo essere stati alla partita, siamo andati a casa di uno degli amici svedesi per bere una birra in compagnia e siamo finiti sul discorso dei piatti tipici svedesi. Prima di allora nessuna di noi (e quando parlo di noi intendo io e le mie due coinquiline canadesi) aveva mai assaggiato qualcosa di tipico, se non le kanelbullar che si possono comprare tranquillamente al supermercato.
Se non si ha occasione di conoscere un “nativo”, è davvero complesso orientarsi sulle tradizioni culinarie. E soprattutto, credo non ci sia modo migliore di assaggiare piatti tipici del luogo se non direttamente preparati da chi ci abita, anche se si tratta dal peggiore cuoco della zona.
Può suonare strano, ma è davvero difficile all’inizio, quando ti trasferisci in Svezia (almeno, parlo da studente Erasmus), avere a che fare con gli svedesi. Se non hai occasione di avere un “contatto”, è piuttosto complicato incontrarli e uscirci assieme. Con ciò non intendo dire che si nascondano in casa e escano all’aria aperta solo dopo il letargo invernale. Tuttavia non sono propriamente il tipo di persone che ti fermano per strada e attaccano bottone parlando del più e del meno.
Fatto sta la discussione sulla cucina svedese è sfociata nell’iniziativa del padrone di casa di farci assaggiare i varmkorvar med räksallad. E naturalmente non ho resistito alla curiosità di assistere alla preparazione.
Perché ho parlato di salse?
Sostanzialmente per un motivo: questo piatto facile e veloce non è altro che un hotdog farcito nel modo più salsoso che si può immaginare e preferire. Ed è qui che si apre un mondo.
Le ho provate tutte e devo dire che a parte la räksallad, non me ne è piaciuta neanche una!
Non so come mai non mi sia sfuggito di fotografare il kalles kaviar, la salsa svedese tra le più famose (davvero terribile per i miei gusti!), perché nel frigo del mio amico c’era pure quella. E davvero poco altro.
Partendo da sinistra, abbiamo:
- Gurv Majonnäs: salsa di cetrioli
- Räksallad: la nostra salsa di gamberetti, appunto
- Västerviks senap: la senape “svedese generica” (che però sembra più una mostarda)
- Skånsksenap: la senape tipica della Scania – e specifico Scania, perché è ben diversa da quella generica
- Original: in sostanza è la salsa tipica americana da mettere nell’hamburger (sorvolo sugli ingredienti). Invito a cliccare sull’immagine per avere uno zoom: da notare la scritta lika god till burgare som till korv & pasta. Che tradotto vuol dire: adatta per hamburger come altrettanto per la salsiccia e la PASTA.
Quando ho letto la cosa sono rimasta piuttosto perplessa. Ho chiesto al mio amico se effettivamente la usasse per condirci la pasta e la sua è stata una scontata conferma, tanto che mi ha riso in faccia. Ovvio che sì: pasta e salsa Original sono una bontà! Contento lui!
Mi invita a provarla una volta, la mia risposta è piuttosto vaga. Davvero è una cosa che non fa per me!
Di solito lui, mi dice, mischia tutto quel che capita, non si pone tanto il problema di dare un senso alla combinazione degli ingredienti, l’importante è riempire lo stomaco. Inoltre, prima è pronto da mangiare, meglio è!
Al che le mie coinquiline sono intervenute alzando il già alto livello di canzonatura nei confronti della sottoscritta, scherzando sul fatto che spendo un sacco di tempo a cucinare. La cosa, per loro molto strana, è per giunta piuttosto buffa perché mi vedono sempre molto presa ai fornelli e non ne capiscono tanto il motivo. I miei 30-40 minuti di media, quando sono di corsa, sono davvero troppi. Figuriamoci quando non ho fretta.
Inutile tentare di spiegare che, almeno per me, il momento della preparazione di un pasto è parte piuttosto tipica nonché importante nella mia cultura: è assolutamente normale impiegare giornalmente “tutto” quel tempo a cucinare.
Nonostante ciò, il discorso si è concluso con un’ammissione: in Italia cuciniamo e mangiamo bene. Ed il mio amico svedese conclude il tutto con una massima: si potrebbe fondare un nuovo paese, con il cibo italiano e l’alcol svedese.
E che nessuno dica che gli svedesi non abbiano senso dell’humor.
***
Chiudendo dunque la narrazione di quella che alla fine è stata davvero una piacevole serata svedese, con tanto di cucina e birra tipica, concludo postando la ricetta dei varmkorvar – anche se “non è niente di così complesso o sorprendente da preparare”, parafrasando il cuoco.
Gli ingredienti indicati sono quelli tipici della ricetta svedese, quindi può risultare un po’ complesso replicare l’esatta versione in Italia. Ma un semplice hotdog con ketchup, senape e/o maionese va bene lo stesso. Magari non per una serata hockey con gli amici, ma forse può essere utile per smaltire una sbronza post discoteca.
Ingredienti (dosi per tre varmkorvar)
- 3 varmkorvar
- 3 panini da hotdog
- Räksallad qb
- Gurv Majonnäs qb
- Ketchup qp
Preparazione
Bollite i varmkorvar in acqua bollente per 5-10 minuti. Essendo precotti, si tratta di ultimare la cottura.
Tagliate il panino a metà, lasciandolo le due estremità attaccate da un lato, e ponete il varmkorv al centro.
Farcitecon abbandonante räksallad, lasciando libere le due estremità del varmkorv.
Aggiungete a piacere Gurv Majonnäs e ketchup, liberando la fantasia in una composizione colorata.
Da consumarsi con una buona birra in lattina. Naturalmente svedese.