Mám ráda Bramboráky

Come vi avevo accennato qui, ho chiuso il 2014 con un ultimo viaggio in giro per l’Europa. Stavolta è stato il turno della Repubblica Ceca e, come promesso, oggi vi proporrò una ricetta che viene proprio da lì: i bramboráki, altresì noti come frittelle o tortel di patate.

Avevo già assaggiato questa prelibatezza in occasione di quel buffet internazionale che avevamo organizzato con gli Erasmi per il compleanno di J. (tedesca), in cui io avevo portato la focaccia. E giustamente, durante il mio viaggio in terra boema non poteva mancare una replica di assaggio. Cuoca la mamma di V., sì esatto, proprio lei, le cui torte sono state la fonte di ispirazione della mia Matilde.
E se fosse solo quello ciò che ho mangiato! Debbo dire che è stato un viaggio particolarmente culinario, in cui ho avuto modo di provare di tutto, per la gioia delle mie papille – un po’ meno della mia pancia.

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Trdelnik, in italiano detto “Il manicotto di Boemia”. Un dolcetto cotto alla brace e immerso in zucchero e cannella. Questo è il mio kanelbulle ceco. Ricetta futura assicurata. W LA CANNELLA
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Kynuté knedlily. Ossia dei ravioli dolci ripieni di prugne coperti di zucchero a velo. Farsi un pranzo con questi è una bomba. Non so se mi abituerò mai all’idea di avere un piatto unico dolce. Altra ricetta da sperimentare.
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Té alla prugna e Tatranky. Lo spuntino al ritorno dalla Repubblica Ceca.

Ho assaggiato il trdelnik e i kynuté knedlily.
Ho assaggiato la Kofola, la coca cola ceca (guardatevi questo spot), e il té alle prugne (una bontà).
E poi non sono mancati zapakane brambory se syrem, ossia le patate al forno con formaggio in forma di purè, e la Mrkvový salát, un’insalata dolce di carote.

Fatto sta che la sera prima della partenza, ho fatto razzia al supermecato e ho portato a casa due borse di roba.

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Ovviamente non potevano mancare la buonissima Marlenka (dolce tipico in due versioni gusto tradizionale e al cioccolato), una vagonata di Tatranky (biscotti wafer ricoperti di cioccolato di vari gusti), la strepitosa cioccolata ripiena di marmellata al mirtillo della Orion e una barretta della Studentska (in primo piano entrambe), e poi i Cini-Minis, ossia dei cornflakes alla cannella (morte mia!) che T. mi aveva fatto assaggiare qualche tempo fa. E infine, ma non per importanza, un po’ di birra ceca e l’immancabile Becherovka.

Tornando ai bramboraki, qualche domenica fa – prima che molti degli amici Erasmi partissero per tornare a casa, definitivamente questa volta (che tristezza! Ma mi fermo qui, che è meglio) – abbiamo organizzato una bella abbuffata di queste frittelle e ho quindi avuto occasione di sperimentare in prima persona la ricetta per il blog.

Dobrou chut’!

Bramboráki

Ingredienti

1 kg di patate
3 uova
1 cipolla
aglio a spicchi
qualche cucchiaio di farina 00
maggiorana
sale e pepe
olio di semi per la frittura

Preparazione

Sbucciate le patate, lavatele bene sotto acqua fresca e con l’aiuto di una grattugia grattuggiatele dentro una terrina (noi abbiamo usato la pentola per la pasta, si sa, le stoviglie dello studente non sono mai troppe, giusto le essenziali). Grattuggiate anche l’aglio (occhio alle dita, ma ovviamente voi avrete lo schiaccia-aglio) e affettate finemente la cipolla.

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Unite poi le uova, la maggiorana, sale e pepe, e mescolate tutto per bene.

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In una padella antiaderente mettete a scaldare l’olio. Versate un po’ di impasto e cuocete il bramborak fino a doratura da entrambi i lati.

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Croccanti fuori e morbidi dentro. Son peggio delle patatine in sacchetto, uno tira l’altro.

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Ottimi con accompagnamento di birra ceca, fate voi: Gambrinus, PilsnersKozel.
A questo seguì il tiramisù. Non dico altro.

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