Dopo un weekend di festeggiamenti in occasione del födelsedag della sottoscritta (e aggiungiamo un tempo nebbioso e piovoso), ho speso tutta la domenica – ancora – a cucinare, in barba alla pila di letture previste per le lezioni della prossima settimana.
Era da tempo che volevo provare a fare gli gnocchi di patate, quelli belli paffuti da mangiare con la conserva di pomodoro fatta in casa ed, ovviamente, la cannella. Ogni volta che penso a questa prelibatezza mi viene in mente la nonna Romilda e alle giornate spese ad aiutarla ad impastare gli gnocchi. Compito mio era di preparare i “serpenti” e le “baléte”, che poi la nonna passava sulla grattuggia per dare la tipica forma righettata (e quante volte ci ho provato io, ma finivo sempre con lo spappolare lo gnocco sull’acciaio – e che fatica tirarlo via).
Così mi son detta, perché non investire il mio tempo a preparare gli gnocchi?
Qui in Svezia non sono mai senza patate, si sa, è tipico mangiarle in tutti i modi. Non che ne consumi a tonnellate, mai stata grande divoratrice, ma almeno posso dire di averne sempre in dispensa. A volte anche per così troppo tempo da dover trovare un pratico modo per finirle prima che diventino scialbe. Per cui via con gli gnocchi e, dato che avevo pure del lievito di birra in frigo, perché non preparare delle focaccine di patate in modo da non dovermi comprare il pane questa settimana?
Fatta.
In più, nel mezzo del tutto, ho assistito le mie coinquiline in una prova da Masterchef a team misti Spagna-Canada. Da giorni mi chiedevano di insegnar loro a preparare le kanelbullar, dopo il successo (non è per vanteria, ma è stato così!) dell’ultima volta che le ho preparate (la narrazione e la ricetta dell’esperienza unica, direi!, le potete trovare qui). Quindi ci è pure stata un sostanziosa fika con una valanga di kanelbullar (ne abbiamo sfornate una sessantina circa).
Direi che posso ritenermi soddisfatta per un po’ in fatto di bakering – chiedo venia, ma la parola in italiano ora proprio non mi viene. Quindi due ricette oggi, giusto per recuperare la mancanza di post della scorsa settimana (causa esami).
Punto di partenza comune: le patate. Bollitele in acqua salata con la buccia per 30 minuti come minimo. Fate la prova con la forchetta: devono essere morbide e ben cotte.
Ricetta per le focaccine di patate (15 pezzi) – liberamente ispirata e tratta da GialloZafferano
Ingredienti
1 patata
5 dl di farina (300 gr)
200 ml di acqua tiepida
20 ml di olio di oliva
15 gr di lievito fresco in cubetto
mezzo cucchiaino di sale
sale grosso qb
Procedimento
Dopo aver bollito e spellato la patata ancora calda, schiacciatela riducendola in poltiglia e unitela alla farina in una terrina.
Sciogliete il lievito in 100 ml di acqua tiepida e unite al composto assieme all’olio e mescolate. Sciogliete il sale negli altri 100 ml di acqua, aggiungete alla miscela e impastate bene il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.
Lasciate riposare l’impasto per due ore in una ciotola coperta da un panno. Una volta trascorso il tempo della lievitatura, stendete l’impasto alto 1 cm in una spianatoia infarinata e ricavate dei cerchi. Disponete le focaccine in una leccarda ricoperta da carta forno, spennellate con dell’olio di oliva e aggiungete a piacere dei chicchi di sale grosso. Lasciate
riposare altri 30 minuti prima di infornare per 20 minuti (180° forno statico).
Ricetta per gli gnocchi di patate (6 porzioni)
Ingredienti
6-7 patate
6 dl di farina (360 gr)
1 uovo
sale qb
Procedimento
Dopo aver bollito e spellato le patate ancora calde, schiacciatele in una terrina. Qui, ovviamente, verrebbe utile uno schiacciapatate, ma, dato che la cucina di piano non ne dispone, son andata giustamente di forchetta.
Aggiungete la farina, il sale a piacere e impastate con le mani. Successivamente aggiungete l’uovo e continuate ad impastare.
Trasferite l’impasto in una spianatoia infarinata e lavoratelo ancora con le mani fino a formare un panetto.
Dividete l’impasto in parti più piccole e formate dei serpentelli, da cui poi taglierete gli gnocchi (le baléte). Passateli leggermente sulla grattuggiia al rovescio per dare la forma righettata (e questa volta ci sono riuscita al primo colpo, soddisfazioni).
Io ho conservato gli gnocchi in frigo fino ad ora di cena, ma dato che me ne sono venuti fuori un sacco, ho provato a metterli in freezer. Vi saprò dire la prima volta che li scongelo se è stata una buona idea.
L’ideale, e per tradizione, è bollire gli gnocchi in acqua salata fino a quando salgono in superficie. Condire con salsa di pomodoro (purtroppo non ho tempo – ahimè troppe cose da fare! – di farmi anche la conserva) e cannella a piacere (io ho abbondato, come mio solito).
Ora qui è venuto il bello, perché ho voluto far assaggiare a N. gli gnocchi, per cui si è optato per un pasto italo-svedese: gnocchi di patate e carne marinata (e qui c’è tutta la Svezia nel marinare) al miele e olivsalt (sale grosso aromatizzato alle olive).
Un appunto sulla carne: filetto di vitello. Tagliare a fette e porre in una ciotola. Per la marinatura: aggiungere miele, olio di semi, olivsalt e pepe. Lasciare marinare per 15 minuti. Cottura: scottare in padella. Opzionale: condire con salsa barbecue americana (l’ho provata, sa da patatine al bacon. Ma giuro che mi son rifiutata di guardare gli ingredienti).
Il commento sugli gnocchi è stato del tipo “di gusto sono buoni, ma non mi piace la consistenza, mai provato prima d’ora a mangiare cose così mollicce”. Che volete, in Svezia non mangiano mica tutti i giorni “gh-nocchi“. E in più quel “gn” è proprio difficile da pronunciare.