Un sabato olandese

Finalmente trovo il tempo di scrivere, dato che l’ultima volta me l’ero cavata con la flash ricetta del cous cous con verdure, giusto per annotare del mio arrivo in Olanda – che poi, a dire il vero, ho propriamente descritto nella sezione “About Me“.

Che dire, ormai è passata già una settimana dal mio arrivo nella terra dei tulipani e posso dire che finora sta andando tutto alla grande.
All’università l’ambiente è bellissimo, stimolante, accogliente e mi ci sono subito trovata a mio agio. Ho conosciuto una marea di gente che nella maggior parte già mi conosceva come “quella di Twitter” (ancora una volta, rimando all’About Me).
Ho già sperimentato un po’ di vita di campus, perchè qui dove sono l’università ha il campus, appunto, in stile americano. Infatti il giorno dell’Ascensione (giovedì scorso, il 14, che qui in Olanda è vacanza) c’è stato un festival molto olandese, preceduto da tanto di barbecue con una combriccola di tedeschi.

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Dopo essere stata ospite di un’amica (S., portoghese) che avevo conosciuto quando ero venuta qui a marzo (sì, in quella trasferta all’estero di cui non avevo fornito dettagli), sabato mi sono trasferita nella mia super casa in campus. Super è ironia, dato che ho tutto concentrato in 16 metri quadri: cucinino, bagno e stanza. E, giustamente come avevo già detto, sono senza forno. Però presto è in arrivo un forno&microonde che forse salverà la sottoscritta e anche Aroma di Cannella, dato che senza forno per me è dura – soprattutto se nel cucinino ci si ritrova con una fornello elettrico a due piastre stile campeggio.

Bando ai mugugni, mi spiace ma, per tutti i motivi sopra descritti, non ho assolutamente nulla di nuovo in termini di ricette. Però posso dire di aver passato un sabato tutto olandese, e intendo anche culinariamente parlando.

Tutto è cominciato da un bel giro al mercato la mattina. Tante cose carine, banchi di formaggi a non finire. Ma ora viene il bello. Gli olandesi, almeno quelli di qui (dovrò constatare se capita ovunque), hanno tradizione di abbuffarsi di pesce fritto al mercato. E fidatevi se vi dico che qui friggono di tutto.
Così la sottoscritta non ha potuto non immergersi subito nella tradizione.

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Vi comprate la vostra porzione, 3,5 euro se misto, 3 se volete il pescione intero. E via all’abbuffata, rigorosamente mangiata in piedi condividendo il tavolo con chi capita.

Ma non è finita qui. Alla sera con S. e il marito A. (olandese) e una coppia di amici (olandese lui, tedesca lei), siamo andati a mangiare in una taverna dall’insegna Big Belly (il nome dice tutto), dove ho voluto provare un piatto tipico olandese: Lente Stamppot. Lo Stamppot è una pietanza che consiste, rullo di tamburi, in patate (altro must della cucina olandese) in purè con verdure, che di solito viene mangiata con la carne. La mia versione aveva il salmone affumicato con salsina (altro must, usano salse ovunque) che sapeva un po’ di limone e aglio, molto buona per quello.

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E per chiudere, la serata è stata un assaggio di movida olandese, con tanto di festa e musica all’aperto per il 400esimo compleanno di famoso birrificio della zona.
Devo dire, che la Grolsh, non è male. E non avete idea di quanto dobbiate impegnarvi per simulare l’inizio di uno sputo alla LeoDiCaoprio in Titanic per pronunciare quella “G”.

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